L’amore a volte fa soffrire, ma ne siamo consapevoli. I rischi delle ‘situationship’, le storie senza futuro

Hai mai sentito parlare della situationship? Forse non conosci il termine, ma potresti avere vissuto in prima persona un rapporto del genere, sicuramente poco felice. Ecco in cosa consiste e come uscirne.

Ognuno di noi può avvertire il bisogno di vivere una storia d’amore che possa rendere sereni e che ci possa rendere più completi, ma non è detto che purtroppo sia sempre così. In alcuni casi si ha la consapevolezza che la storia non sia soddisfacente, ma anzi porti a vivere sensazioni di crisi costanti nel timore di essere poco considerati o rifiutati dal partner, ma il sentimento che si prova spinge comunque ad andare avanti e ad aggrapparsi anche a un piccolo appiglio, con la speranza che qualcosa possa cambiare in positivo.

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L’amore a volte fa soffrire, ma ne siamo consapevoli. I rischi delle ‘situationship’, le storie senza futuro – Snapnavigazione.it

Esistono però delle relazioni che possono essere turbolente quasi in partenza, che fanno sentire ingabbiate pur avendo davvero poco futuro. Si tratta di questioni che, a differenza di quanto si possa pensare, sono diffusissime e non solo tra i giovani, le cosiddette “situationship”, rapporto che porta a sentirsi in un limbo e in un continuo alto e basso di emozioni che rende inquieti e a volte può anche togliere il sonno.

Le giornate difficili possono esserci effettivamente, ma a volte può bastare anche un’azione che ci rende felici per continuare a restare aggrappati a chi amiamo perché si crede di essere davvero ricambiati.

Vivere una situationship in amore fa soffrire: come riconoscerla e come uscirne

Non tutti hanno purtroppo la possibilità di avere un rapporto sentimentale che sia davvero soddisfacente, anche se non sempre si ha la forza di chiuderlo, nonostante si sia coscienti della sofferenza che questo può generare. È il caso di quelle che vengono definite “situationship”, termine a cui ci si riferisce per parlare di quelle relazioni che non prevedono coinvolgimento eccessivo, né progetti per il futuro o aspettative.

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Vivere una situationship in amore fa soffrire: come riconoscerla e come uscirne – Snapnavigazione.it

Nonostante tutto, non si trova modo di definire davvero il legame, ma paradossalmente nessuno dei due potrebbe sentirsi insoddisfatto, proprio per questo si potrebbe andare avanti anche per anni in questo stato, a meno che non subentri una terza persona che può scardinare questo equilibrio, comunque flebile.

Chi pensa che questo modo di agire possa essere dettato solo dall’attrazione fisica deve ricredersi, spesso un interesse emotivo c’è davvero, ma non ci si sente pronti per qualcosa di più stabile e impegnativo. Alcuni psicologi hanno provato a studiare questo fenomeno proprio perché sempre più diffuso, soprattutto tra i ragazzi, restando sorpresi di come non ci sia un sentimento di delusione perenne, come potrebbe avvenire con un amore tossico, ma piuttosto la consapevolezza di voler proseguire in questo modo perché si ha paura di qualcosa di più grande.

È però quasi impossibile pensare che una situationship possa mutare in postitivo. Un team di ricercatori guidato dal professor Mickey Langlais ha provato a vederci più chiaro, raccogliendo le testimonianze di chi stava vivendo una relazione simile, così da capire cosa le spingesse ad andare avanti. Secondo quanto emerso, la soddisfazione c’era, anche se non continua, questo bastava però per continuare la frequentazione. In molti casi il partner finiva per mostrare atteggiamenti positivi e gratificanti, inevitabilmente questa è sempre stata la molla che ha spinto a non chiudere del tutto. La speranza di un cambiamento è stata spesso motivo di continuità, cosa che però appare simile agli amori che non hanno alcun futuro e in cui si soffre quasi costantemente.

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Gli alti e bassi nella situationship sono costanti – Snapnavigazione.it

Si è così arrivati a due conclusioni che non sono poi così sorprendenti. Chi resta nella situationship lo fa perché sa di aver investito tempo, emozioni, energie e non vuole che tutto questo vada perso, allo stesso tempo ritiene però di non poter riuscire a trovare un compagno migliore. Insomma, si finisce per accontentarsi, anche se il benessere che si pensa di avvertire forse non c’è del tutto.

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