Occhio alla multa auto, diventa sempre più salata e problematica: come gestire le situazioni peggiori.
Si afferma già in prima battuta che ricevere una multa auto non è l’obiettivo di nessuno, ma spesso molti ricadono in delle frasi “apparentemente banali” che rasentano in realtà un problema da circa 1000 euro e più. Ecco come gestire situazioni del genere, soprattutto come fare fronte alle conseguenti difficoltà.

Chi riceve una multa sa già che prevede una decurtazione dei punti, ma anche l’obbligo a comunicare i dati del conducente entro 60 giorni. Affermare una frase come “non ricordo chi guidava” non basta assolutamente a evitare una seconda sanzione. Questa può variare appunto da 286 a 1143 euro!
Ma come evitare la seconda multa? Per non ricadere in una sanzione aggiuntiva, la dichiarazione del “non ricordo”, è da supportare mediante una motivazione giustificata e documentata. Da qui, consegue un principio molto importante consolidato da parte della stessa Cassazione, ecco di quale si tratta.
Gestione pratica davanti la multa auto, indicazioni in breve
Davanti la multa auto sopravviene una gestione più pratica, quella che serve a non consolidare una sanzione aggiuntiva alla dichiarazione del “non ricordo”, appunto da supportare mediante una motivazione giustificata e documentata. La Cassazione ha confermato che non si può imporre l’obbligo di memoria oggettivamente impossibile da rispettare.

Arrivati a questo punto, risulta fondamentale chiedersi: “Quali sono i motivi validi per indicare il non ricordo?” In questa breve e pratica guida, si ha un valido punto di riferimento per imparare a gestire una situazione del genere.
Il primo elemento da non sottovalutare al fine di non compiere errori, è quello che implica la cosiddetta “lontananza nel tempo” dalla realizzazione dell’evento. Per cui, se la multa viene notificata dopo un lungo periodo dall’infrazione, s’intendono quasi 90 giorni, può essere a sua volta difficile ricordare chi stesse guidando. Ovviamente, da comprovare con assoluta certezza.
Da non sottovalutare la condizione di “uso promiscuo del veicolo”, questo accade quando l’auto è utilizzata abitualmente da più persone in famiglia, o anche in azienda se si devono compiere dei brevi tragitti. Non si tratta di situazioni così assurde, ma è bene tenerle in conto. Di conseguenza, risulta plausibile non essere in grado di riuscire ad identificare con certezza il conducente.
Segue la situazione di circostanze eccezionali, appunto eventi come il furto di un veicolo, i quali sono da provare con la relativa denuncia, e che possono giustificare la mancata identificazione. Infine, se l’autorità ritiene che la motivazione sia insufficiente, ed emette comunque una seconda multa, si può presentare il ricorso stesso al Giudice di Pace, il quale valuterà la fondatezza della ragioni addotte.