Ci sono tante stranezze nel mondo, ma pensare che alcune provengano dal passato, lascia letteralmente senza parole. Appunto, mezzo cucchiaino di sale potrebbe essere quel che serve sia per fare aumentare la pressione che per quanto concerne delle cure immediate. Il punto è che non basta solo questo, o meglio bisogna conoscere affondo la medicina che sfida le farmacie moderne: ecco come si curavano un tempo e funzionava.

Il sale è un elemento che di norma viene utilizzato per condire gli alimenti. La maggior parte dei nutrizionisti consigliano di non farne un uso eccessivo, poiché potrebbero pregiudicare la salute in maniera irrimediabile in certi casi. Ovviamente, aggiungerne poco in un cibo, non è un dramma, ma non deve diventare l’inizio di un’abitudine scorretta.
Ci sono casi in cui viene anche adoperato per chi ha dei cali di pressione, un “metodo in extremis” per aiutare le persone che si sentono male in un determinato momento. Il punto è che c’è una proporzione ben precisa della medicina antica, la quale comporta l’utilizzo di mezzo cucchiaino di sale con questa ricetta.
La proporzione della medicina antica: mezzo cucchiaino di sale con questa ricetta, si curavano così!
Come già accennato, non basta mezzo cucchiaino di sale, ma diviene fondamentale seguire questi ingredienti e la seguente procedura al fine di non sbagliare. Ma cosa si curava? Lo facevano le nonne al primo malanno, lo conferma la scienza oggi con un’attestazione biochimica di rilievo.

Serve mezzo cucchiaino di sale e le farmacie moderne subiscono un… calo delle vendite! Al di là dell’ironia, non bisogna mai sottovalutare quanto indicato dei medici, bisogna seguire i farmaci che ritengono opportuni il paziente debba assorbire. Questa è una curiosità storica e scientifica molto interessante, la quale permette ci comprendere “come andavano le cose” un tempo.
Con tre grammi di sale in un bicchiere d’acqua tiepida c’è una reazione biochimica precisa che innesta la ripresa del malato. Si tratta del sale che richiama l’acqua dalle membrane infiammate mediante l’effetto osmotico, riducendo così il gonfiore, e creando a sua volta un ambiente ostile ai batteri.
Testimoniava ciò nell’antica Roma, Scribonio Largo. Questo documentava ricette simili nei suoi trattati. Mentre in India la pratica del kavalagraha prevedeva da millenni, risciacqui orali con soluzioni saline finalizzate alla disinfezione di bocca e gola.
A confermare ciò uno studio del 2025, gli otorinolaringoiatri continuano a consigliare gargarismi salini come primo rimedio. In questo modo, la potenza curativa unita alla mancanza di effetti collaterali, sono una combinazione perfetta con i farmaci moderni.
Serve un mezzo cucchiaino di sale, 3 grammi appunto, in 250 ml d’acqua. L’effetto osmotico del sale riduce l’infiammazione, lo facevano i medici romani 2000 anni fa, lo hanno fatto le nonne, lo conferma la scienza moderna oggi!