Precari, c’è il risarcimento di 24 stipendi: come funziona e quali requisiti sfruttare

24 stipendi da pagare a un dipendente: “una vittoria storica per la giustizia e per tutti i lavoratori”. La sentenza che fa scuola.

Una vittoria tanto inaspettata quanto fondamentale per scrivere una nuova pagina nel libro della storia dei lavoratori precari. La sentenza di un Tribunale mette in allerta tutti i datori di lavoro, possiamo definirli così, furbetti, o sprovveduti sulle normative dei contratti.

donna lavoratrice sorridente
Precari, c’è il risarcimento di 24 stipendi: come funziona e quali requisiti sfruttare – snapnavigazione.it

Parliamo dei tanto bistrattati lavoratori precari che si vedono confermare contratti a tempo determinato anche per diversi anni – ma la legge dice cose diverse – senza mai raggiungere il tanto agognato contratto a tempo indeterminato. La legge, appunto. Facciamo un passo indietro. La durata massima dei contratti a termine è di 24 mesi fino a 4 proroghe, che devono essere accompagnate dal consenso del lavoratore. Per durate superiori ai 12 mesi sono richieste specifiche motivazioni, e il mancato rispetto dei limiti comporta la trasformazione del rapporto in un contratto a tempo indeterminato. Ma sarà davvero così nella vita reale?

Un giudice ha dichiarato “illegittimo il continuo reiterare contratti annuali” sullo stesso profilo, ravvisando l’assenza di misure effettive di stabilizzazione a fronte di rapporti a termine protratti oltre limiti ragionevoli, in coerenza con i principi della Corte di giustizia e della Cassazione in materia di sanzione dell’uso abusivo del tempo determinato.

Contratti precari: potete richiedere un rimborso a quattro zeri

Riconosciuto dal Tribunale di Reggio Emilia un risarcimento pari a 24 mensilità a un docente di religione per l’“abuso di contratti a tempo determinato” reiterati dal 1989/90 senza stabilizzazione, con condanna del Ministero dell’Istruzione e del Merito al pagamento dell’indennità massima prevista dall’ordinamento del lavoro pubblico contrattualizzato.

docente scrive sulla lavagna
Contratti precari: potete richiedere un rimborso a quattro zeri – snapnavigazione.it

Nemmeno un datore di lavoro privato, ma addirittura un Ministero che di leggi dovrebbe intendersene. Il sindacato Uil Scuola Rua definisce l’esito “una vittoria storica per la giustizia e per tutti i lavoratori precari della scuola”, sottolineando la portata generale del principio affermato dal giudice. La misura che prevede un lauto rimborso al dipendente pubblico, si colloca nel perimetro delle indennità previste per la Pubblica Amministrazione in caso di abuso, con forchetta fino a 24 mensilità, parametro ormai consolidato nelle cause sul lavoro scolastico e applicato dal giudice al caso concreto. In precedenti decisioni su docenti di religione, i tribunali hanno riconosciuto l’illegittimità della reiterazione in assenza di “ragioni obiettive” e di reali percorsi di immissione in ruolo, rafforzando l’indirizzo sanzionatorio sul danno da precarizzazione.

“Non ci si può nascondere dietro la precarietà per negare i diritti fondamentali”, afferma la Uil Scuola Reggio Emilia, annunciando ulteriori azioni a tutela di docenti e personale Ata coinvolti in situazioni analoghe.

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