Siamo tutti in attesa della riforma delle pensioni che, finalmente, nel 2026 potrebbe portarci fuori dagli angusti perimetri della legge Fornero. Nelle ultime settimane ha fatto capolino l’idea della pensione a 58 anni: basterà un solo requisito.
E’ dal 2022 che attendiamo una riforma delle pensioni strutturale e incisiva che permetta all’Italia di andare oltre alla legge Fornero una volta e per tutte. Fino ad oggi compiere tale passo non è stato possibile: le risorse dello Stato non lo permettevano. E forse non lo permettono nemmeno ora ma il Governo Meloni è deciso più che mai a rivoluzionare l’universo previdenziale prima della fine di questa legislatura.

Le ipotesi sui tavoli sono ancora tante anche se, mano a mano che ci avviciniamo alla prossima Manovra, il quadro inizia ad essere un tantino più chiaro e rassicurante. Da mesi si parla di estendere a tutti la possibilità di andare in pensione a 64 anni con 25 anni di contribuzione sfruttando il proprio TFR.
Non meno rilevante la proposta di una Quota 41 flessibile anch’essa estesa a tutte le categorie lavorative. Ma, durante il meeting di Rimini, il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, ha rispolverato una vecchia idea che sembrava finita nel dimenticatoio: in pensione a 58 anni. E basterebbe soddisfare un solo requisito.
Pensione a 58 anni: ecco chi potrà farlo nel 2026
Dire addio al lavoro a soli 58 anni oggi sembra un sogno irraggiungibile ma fino ad una quindicina di anni fa era normalissimo. Dal 2026 molti potrebbero di nuovo accedere alla pensione molto prima dei canonici 67 anni richiesti dalla legge Fornero: ma sarà essenziale soddisfare un certo requisito.

Requisito che o lo si ha oppure no in quanto questa possibilità si rivolgerebbe solo e unicamente all’universo femminile. Durante il meeting di Rimini, il sottosegretario Claudio Durigon ha parlato di rafforzare Opzione Donna riportandola alla sua versione originale, come funzionava cioè prima del 2023. Fino al 2023 Opzione Donna si rivolgeva a tutte le lavoratrici e consentiva di andare in pensione a 58 anni (59 nel caso delle libere professioniste) con 35 anni di contributi.
Dopo il 2023, invece, questa misura è stata stravolta. Il requisito contributivo è rimasto fermo a 35 anni mentre l’età pensionabile è salita a 61 (60 per le donne con un figlio, 59 se i figli sono almeno 2). Inoltre, attualmente, Opzione Donna si rivolge solo alle seguenti categorie:
- caregiver;
- lavoratrici con invalidità pari o superiore al 74%;
- disoccupate;
- dipendenti di aziende in crisi.
Va da sé che, essendo stata ridotta in misura così importante la platea, le domande di pensionamento con Opzione Donna negli ultimi due anni sono crollate. Durigon ha parlato di rafforzarla riportandola alla versione originaria. Per il momento non c’è ancora nulla di certo ma se così fosse, dal prossimo anno, per le donne si metterà molto bene: potranno andare in pensione a soli 58 anni con 35 di contributi.